Un terremoto (o sisma) è una vibrazione che si verifica nella crosta terrestre. È dovuta a un’improvvisa liberazione, nel sottosuolo, di energia elastica (l’energia che si accumula in un corpo elastico sottoposto a deformazione).
Le rocce, sottoposte a spinte o pressioni, si comportano in maniera elastica e si deformano progressivamente, fino a quando non si raggiunge il limite di rottura. Superato il limite, la roccia si spezza e le due parti slittano bruscamente una rispetto all’altra: nello scatto, l’energia elastica si trasforma in energia cinetica, provocando vibrazioni che si propagano tutt’intorno sotto forma di onde sismiche (non c’è dunque trasporto di materia, ma la propagazione di una perturbazione elastica in ogni direzione). Con la rottura, nelle rocce si forma una faglia, cioè una superficie di taglio tra due blocchi di rocce. I terremoti non si verificano soltanto nel momento della formazione della faglia, ma anche lungo faglie esistenti, quando si «riattivano». Il punto all’interno della Terra in cui ha inizio lo scivolamento dei blocchi rocciosi che generano le onde sismiche si chiama ipocentro del terremoto. La proiezione di questo punto sulla superficie terrestre (cioè il punto situato sulla verticale dell’ipocentro) si chiama invece epicentro. Dall’ipocentro le onde sismiche si propagano sfericamente per tutta la Terra, indebolendosi man mano che si allontanano dal punto di origine del terremoto. I terremoto possono generarsi a diverse profondità. In base alla distanza che intercorre tra ipocentro ed epicentro, i terremoti si possono definire :• Superficiali 0 – 70 km, • Intermedi 70 – 300 Km. • Profondi 300 -700 Km.