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Terremoti in diretta


 

Che cos’è un terremoto

Un terremoto (o sisma) è una vibrazione che si verifica nella crosta terrestre. È dovuta a un’improvvisa liberazione, nel sottosuolo, di energia elastica (l’energia che si accumula in un corpo elastico sottoposto a deformazione).

Le rocce, sottoposte a spinte o pressioni, si comportano in maniera elastica e si deformano progressivamente, fino a quando non si raggiunge il limite di rottura. Superato il limite, la roccia si spezza e le due parti slittano bruscamente una rispetto all’altra: nello scatto, l’energia elastica si trasforma in energia cinetica, provocando vibrazioni che si propagano tutt’intorno sotto forma di onde sismiche (non c’è dunque trasporto di materia, ma la propagazione di una perturbazione elastica in ogni direzione). Con la rottura, nelle rocce si forma una faglia, cioè una superficie di taglio tra due blocchi di rocce. I terremoti non si verificano soltanto nel momento della formazione della faglia, ma anche lungo faglie esistenti, quando si «riattivano». Il punto all’interno della Terra in cui ha inizio lo scivolamento dei blocchi rocciosi che generano le onde sismiche si chiama ipocentro del terremoto. La proiezione di questo punto sulla superficie terrestre (cioè il punto situato sulla verticale dell’ipocentro) si chiama invece epicentro. Dall’ipocentro le onde sismiche si propagano sfericamente per tutta la Terra, indebolendosi man mano che si allontanano dal punto di origine del terremoto. I terremoto possono generarsi a diverse profondità. In base alla distanza che intercorre tra ipocentro ed epicentro, i terremoti si possono definire :• Superficiali 0 – 70 km, • Intermedi 70 – 300 Km. • Profondi 300 -700 Km.







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Effetti di un terremoto

Durante un terremoto vengono liberate onde di tre tipi:

1. Le onde P (dette anche prime o longitudinali) sono onde di compressione. Al loro passaggio, le particelle di roccia oscillano avanti e indietro nella direzione in cui si sta muovendo l’onda. Le onde P sono le più veloci (velocità 4-8 km/s). Possono propagarsi in ogni mezzo: nelle rocce più compatte, nel magma, nell’acqua o nell’aria.

2. Le onde S (dette anche secondarie o trasversali)sono invece onde di taglio: al loro passaggio provocano un cambiamento della forma della roccia, ma non una variazione di volume. Le particelle di roccia oscillano perpendicolarmente alla direzione di propagazione dell’onda (velocità: 2-4 km/s). Non possono propagarsi attraverso i fluidi.

3. Le onde superficiali hanno forme diverse, a seconda di come sono giunte in superficie le onde P e S. Si propagano a partire dall’epicentro con velocità di 2-3 Km/s.

Gli effetti causati da un terremoto possono sostanzialmente dividersi in due tipologie: effetti diretti ed effetti indotti. Gli effetti diretti sono quelli correlati direttamente al moto delle faglie e, quindi, al processo di fratturazione delle rocce e si identificano, in generale, con le deformazioni del suolo. Essi sono limitati all'area interessata dalla rottura e sono influenzati dalle condizioni geologiche dell'area di faglia. Gli effetti indotti, invece, sono quelli non correlati direttamente al moto delle faglie ma alla propagazione delle onde sismiche. Questi effetti possono interessare aree molto vaste causando, in alcuni casi, un diffuso danneggiamento. Una scossa di terremoto secondo molti e secondo la scienza ufficiale può essere avvertita in maniera sussultoria o ondulatoria. Un movimento di tipo sussultorio , è un grande scuotimento che avviene al raggiungimento delle onde sismiche sull’edificio preso in esame, mentre un movimento di tipo ondulatorio, causa una forte oscillazione dando la sensazione di trovarsi su una nave o su un’altalena. Se il terremoto avviene nelle profondità marine allora possono verificarsi degli tsunami : si formano onde all’inizio basse, che viaggiano alla velocità di 500 - 900 km/h, percorrono enormi distanze e, avvicinandosi alla riva, a causa delle profondità più basse del terreno sottostante, raggiungono altezze rilevanti (anche più di 20 metri) è possono spingersi, anche per diversi chilometri all’ interno, le terre raggiunte.

+ - Misurazioni di terremoti Click to collapse
Misurazioni di terremoti

Il sismografo è lo strumento con il quale vengono registrate le onde sismiche. Dai sismogrammi (tracciati che mostrano le onde sismiche dei diversi tipi) registrati da questi strumenti, si possono ricavare molte informazioni molto importanti quali : grandezza e durata di un terremoto, distanza dell’epicentro, profondità dell’ ipocentro, direzione e ampiezza del movimento lungo la faglia.

sismografosismogramma

 

 

L’ entità di un sisma può venire espressa in due modi :

  • Attraverso la sua magnitudo. Misura l’energia liberata nell’ ipocentro. È una misura assoluta: ha solo un valore. La magnitudo fu introdotta, nel 1935, dal sismologo Charles Richter il quale constatò che, a parità di distanza dall’epicentro, un terremoto più forte di un altro fa registrare sui sismogrammi oscillazioni più grandi. La Magnitudo fu definita da Richter come il logaritmo in base dieci dell'ampiezza massima, misurata in micron, del movimento del suolo registrato da un sismografo standard nel corso di un terremoto avvenuto alla distanza epicentrale di 100 km. Questa definizione significa che la magnitudo di un terremoto può essere calcolata dall'ampiezza delle onde sismiche registrate dai sismografi. La magnitudo è espressa attraverso un numero puro e per ogni incremento di una unità di magnitudo corrisponde un incremento, in termini di energia, di 30 volte.

scala richer

 

  • Attraverso la sua intensità. Prima dell’introduzione della magnitudo, la forza di un terremoto era indicata solo con l’intensità, stabilita in base agli effetti prodotti dal sisma sulle persone, sugli edifici e sul terreno. Per confrontare gli effetti di diversi terremoti (o dello stesso terremoto in località diverse) sono state ideate delle scale di riferimento. La scala MCS è la più utilizzata in Europa e in America ed è suddivisa in 12 gradi. Il suo nome deriva dalle iniziali dello studioso italiano che l’ha ideata (Mercalli). Riportando su una carta geografica il valore di intensità ottenuto per ogni località e tracciando le linee di confine tra le zone in cui il terremoto si è manifestato con intensità diverse, si ottiene una serie di curve chiuse, dette isosisme, che uniscono tutti i punti con lo stesso grado di intensità.

 

scala mercalli

 

 

+ - Previsioni terremoti Click to collapse
Previsioni terremoti

NON  POSSIBILE PREVEDERE TERREMOTI A BREVE TERMINE.

Per previsioni a lungo termine si stanno percorrendo due possibili strade :

  • Statistica : basata sulla storia sismica di un territorio per individuare le aree a rischio sismico.
  • Deterministica : attraverso l’ esame di fenomeni premonitori che avvengono in superficie.

In ambedue i tipi di analisi dei rischi si impiegano alcuni indicatori basilari di potenzialità di eventi sismici e possibili precursori dei terremoti al fine di tentare di elaborare una previsione attendibile.

 

 

Mappe del rischio sismico in Italia e nel Mondo

 

mappa globale rischio sismico mappa terremoti italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

+ - Link terremoti in real-time Click to collapse

Link per seguire, in tempo reale, eventi sismici che si verificano in Italia in Europa e nel Mondo.

 

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