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Catalogo Messier


Cataloghi astronomici






Il catalogo Messier prende il nome dall'astronomo francese Charles Messier (1730-1817) che lo pubblicò con il nome originale Catalogue des Nébuleuses et des Amas d'Étoiles.
Fu il primo catalogo astronomico di oggetti celesti diversi dalle stelle. Alla sua stesura collaborò l'amico e collega Pierre Méchain (che diventò, in seguito, anche direttore dell'Osservatorio Astronomico di Parigi).
Fu pubblicato tra il 1758 e il 1782, dopo varie correzioni e integrazioni fino a contenere 110 oggetti celesti notevoli numerati M1 fino ad M110.
In realtà, gli oggetti sono 108 (M40 è una stella doppia, M73 non è una nebulosa ma in realtà un gruppetto di 4 deboli stelle casualmente vicine fra loro di magnitudine 10 e 12).
La galassia M102 è ritunuta da molti, una replica errata di M101 ma nella versione più accreditata si ritiene che M102 sia un nuovo oggetto (la galassia Fuso) scoperto da Pierre Méchain, ma che Charles Messier abbia segnato erroneamente la sua posizione, facendola coincidere con quella di M101 (I due oggetti sono separati da circa 5°, e Messier usava carte con griglie spaziate di 5°) .
Nel catalogo complessivamente sono compresi: 40 galassie, 29 ammassi globulari, 27 ammassi aperti, 7 nebulose diffuse, 4 nebulose planetarie, 1 stella doppia, 1 nube galattica ed 1 asterismo (M73).
Tutti gli oggetti presenti nel catalogo, con gli strumenti in possesso di Messier, apparivano di aspetto "nebulare".
Charles Messier era prevalentemente un cacciatore di comete (ne scoprì ben 19) e proprio per questo sentì la necessità di compilare una lista di tutti quegli oggetti che potevano trarre in inganno gli osservatori che, mossi dai suoi stessi interessi, disponevano di una strumentazione simile alla sua.
Ancora oggi questo catalogo viene utilizzato dagli astrofili per l'osservazione di alcuni dei più belli oggetti visibili nel cielo notturno.






Oggetto Messier: M1


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Categoria Oggetto: Nebulosa diffusa
Magnitudine apparente: 8.4
Nome Oggetto: Nebulosa del Granchio
Costellazione ospite: Toro
Periodo di visibilita': Luglio-Febbraio
Equivalente NGC: NGC-1952
Ascensione Retta (2000): 05h 34m
Declinazione (2000): 22 ° 1 ’
Distanza Anni Luce (x 1000): 6,3
Osservabile con: Telescopio



NOTE
M1 fu scoperta nel 1731 da John Bevis. Nel 1758 fu classificata da Messier con il primo numero del suo catalogo e nel 1844 fu ribattezzata Nebulosa del Granchio da Lord Rosse, poiché notò che da essa partivano dei filamenti luminosi simili a tentacoli. Soltanto in seguito però, si è stati in grado di associare questa nebulosa all'evento che l'ha generata: M1 infatti è il resto dell’esplosione di una supernova osservata da astronomi cinesi e giapponesi nel luglio del 1054 d.C.; l'evento fu così evidente da risultare visibile anche in pieno giorno per quasi un mese e poi iniziò ad affievolirsi fino a scomparire alla vista nei due anni successivi. Tenuto conto della distanza alla quale è posta la nebulosa possiamo affermare che l'esplosione della supernova in realtà avvenne nel 5200 a.C. Il materiale esploso si espande ancora nello spazio alla velocità di 1800 km/s. e oggi occupa una superficie di 6 a.l. di diametro. Al centro della nebulosa si trova una pulsar (la pulsar del Granchio o PSR B0531+21) con un diametro stimato di 10 chilometri; questo oggetto emette a lunghezze d'onda radio e X con un periodo di 33 millesimi di secondo. M1 è un oggetto interessante per binocoli e piccoli telescopi, nei quali appare come una tenue macchia ellittica; per poter cominciare ad osservare i suoi celebri filamenti occorrono però strumenti di almeno 200 mm. di apertura e l'utilizzo di un filtro nebulare.

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