Asteroidi
Il sistema solare
Asteroidi
Nello spazio compreso tra Marte e Giove, ad una distanza compresa tra 2 e 4 UA dal Sole, orbitano una moltitudine di corpi celesti minori detti Asteroidi .
Sono piccoli corpi rocciosi completamente desertici, di dimensioni e forme molto varie il cui diametro va da alcuni chilometri a qualche migliaio di chilometri (vedi figura a lato). Alcuni hanno anche dei piccoli satelliti che vi girano attorno e quindi vengono definiti come asteroidi multipli Date le loro dimensioni, gli asteroidi sono molto difficili da individuare e solo grazie a strumenti sempre più potenti, oggi ne sono stati classificate diverse decine di migliaia.Oltre questo gruppo, orbitante nella fascia di cielo che va tra Marte e Giove detta fascia principale, ne esistono altri. Un gruppo di oltre un migliaio, è costituito dai cosiddetti troiani che ruotano sulla stessa orbita di Giove; alcuni precedono ed altri inseguono questo pianeta ad una distanza angolare di circa 60°.
Altri gruppi minori, simili a quello descritto, sono sulle orbite di Marte e di Nettuno.Un' altro gruppetto, detto dei centauri orbitano tra i pianiti Giove e Saturno.
Alcuni asteroidi, a causa delle loro orbite molto eccentriche e delle perturbazioni planetarie, possono avvicinarsi pericolosomente al nostro pianeta e per questo la NASA e l’europeo NEODys (parzialmente finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea e coordinato dall’Università di Pisa) ha avviato un progetto chiamato Near Earth Object Observation (NEOO) per individuare tutti quelli potenzialmente pericolosi per la Terra.
Questi asteroidi chiamati in inglese “ NEA (Near Earth Asteroid) ” cioè “asteroidi vicini alla terra” hanno orbite che si avvicinano molto a quella del nostro pianeta ed alcune addirittura la intersecano.
Essi sono stati catalogati in 4 classi:
- Classe Aten : Hanno un semiasse maggiore orbitale inferiore ad una Unità Astronomica, ma con distanza all’afelio (distanza massima dal Sole lungo l’orbita) maggiore della distanza perielica della Terra, pari a 0,983 UA. Gli Aten sono dunque oggetti che passano parte del loro periodo orbitale all’interno dell’orbita terrestre ma possono anche spingersi ad una distanza maggiore.
- Classe Apollo : Al contrario degli Aten, gli Apollo sono caratterizzati da un semiasse maggiore più grande di quello della Terra, ma con distanza al perielio inferiore alla distanza afelica della Terra, pari a 1,017 UA. Si tratta, quindi, di oggetti che orbitano al di fuori dell’orbita terrestre per la maggior parte del tempo ma che, in alcuni momenti, si spingono anche all’interno. .
- Classe Amor : Gli oggetti appartenenti a questa classe hanno orbite caratterizzate da una distanza dal perielio (distanza minima dal Sole) compresa tra 1,017 ed 1,3 UA. Si tratta, cioè, di oggetti che al perielio si spingono nella zona compresa tra le orbite della Terra e di Marte. Non possiamo, però, escluderli dalla lista degli oggetti pericolosi perché, anche se al momento non costituiscono un pericolo reale, dato che essi non intersecano l’orbita terrestre, l’evoluzione dinamica è comunque caotica. .
- Classe Atira : A questa classe appartengono quegli oggetti caratterizzati da un’orbita interamente compresa all’interno di quella terrestre (vale a dire con perielio ed afelio minori di 1 UA). Tale classe, fino a pochi anni fa, era solo definita teoricamente in quanto gli oggetti in essa contenuti risultavano impossibili da vedere, a causa della loro posizione apparente molto vicina a quella del Sole.

Le orbite dei NEA sono essenzialmente caotiche e quindi del tutto imprevedibili in tempi relativamente lunghi. Ad un centinaio di anni è possibile definire solo una stima grossolana delle loro orbite. Qualsiasi previsione a tempi più lunghi è completamente priva di senso.
A Luglio-2019 ne sono stati individuati contati 20533 di cui 896 con diametro superiore ad 1 Km e 8684 con diametro maggiore di 140 metri (vedi grafico a lato).
Anche se i numeri possono creare qualche preoccupazione le probabilità che qualche asteroide, di grandi dimensioni, impatti sulla Terra sono veramente remote. Gli effetti di un eventuale impatto dipendono da vari fattori quali dimensioni, composizione chimica, velocità dell’ asteroide ed angolo di incidenza con il quale entra nell’ atmosfera terrestre. Considerando che circa il 71% della superficie terrestre e composta da oceani e che solo una piccola parte del rimanente 29% è abitabile ( vi sono montagne, deserti, calotte polari, foreste ecc.) le probabilità che un asteroide cada in zone densamente popolate è veramente minima.
Di seguito riportiamo una tabella basata su alcuni dati puramente probabilistici e teorici che descrive approssimativamente gli effetti conseguenti ad un impatto da asteroidi di varie dimensioni.
Diametro (metri) | Energia sviluppata (Megatoni) | Intervallo (Anni) | Conseguenze |
---|---|---|---|
< 50 | < 10 | < 1 | Per lo più esplodono nell’alta atmosfera e non raggiungono la superficie; non provocano danni |
75 | 10 – 100 | 1.000 | I meteoroidi ferrosi producono crateri come il Meteor-Crater in Arizona; quelli rocciosi producono esplosioni in aria come nel 1908 a Tunguska in Siberia ; l’impatto può distruggere un’area vasta quanto una città |
160 | 100 – 1.000 | 5.000 | I meteoroidi ferrosi e rocciosi colpiscono il suolo; l' impatto può distruggere un' area metropolitana come New York o Tokio |
350 | 1.000 – 10.000 | 15.000 | L’impatto sulla terraferma distrugge un’area vasta quanto un piccolo stato; l’impatto negli oceani produce piccoli maremoti tsunami. |
700 | 10.000 -100.000 | 63.000 | L’impatto sulla terraferma distrugge un’area vasta quanto uno stato medio come la Virginia; l’impatto negli oceani genera grandi maremoti e tsunami |
1700 | 10^5 – 10^6 | 250.000 | L’impatto sulla terraferma solleva grandi quantità di polveri con conseguenze a livello globale; viene distrutta un’area vasta quanto un grande stato come la California o la Francia. |
5000 | 10^7 – 10^8 | 50.000.000 | L’impatto sulla terraferma solleva grandi quantità di polveri con conseguenze a livello globale; viene distrutta un’area vasta quanto diversi stati. L’impatto negli oceani genera grandi maremoti e tsunami |
La Nasa in collaborazione con ESA (agenzia Spaziale Europea), da poco, a avviato un programma spaziale chiamato AIDA ( Asteroid Impact & Deflection Assessment) che prevede il lancio di una sonda spaziale per deviare la traiettoria degli asteroidi.
Il primo test è programmato per il 2022. L‘obiettivo scelto per questo “esperimento” è l’asteroide binario (65803) Didymos, composto da un corpo principale del diametro di circa 800 metri e da un corpo secondario che gli orbita intorno ad una distanza di circa 1,2 chilometri e di diametro pari a circa 170 metri e che nel 2022 passerà a soli 0,11 UA dalla Terra.
Contro il corpo secondario verrà lanciato un “proiettile” di 300 kg di massa ad una velocità superiore ai 22.000 km/h. Tale impatto dovrebbe modificare lievemente la velocità dell’asteroide e di conseguenza anche la sua traiettoria orbitale.
Per circa 165 milioni di anni la Terra è stata dominata da una forma di vita che ha sempre esercitato un grande fascino sull’immaginario collettivo: i dinosauri.
Essi dominavano il pianeta in ogni ambiente, terra, acqua e cielo e si trovavano praticamente in cima alla catena alimentare. Eppure, ad un certo momento della storia (circa 65 milioni di anni fa), sono improvvisamente estinti lasciando il posto ad altre forme di vita. Per molti anni gli scienziati esperti in diverse discipline hanno cercato di dare una spiegazione plausibile al “mistero” ma solo a partire dall’inizio degli anni ’80 che ha preso corpo l’ipotesi della caduta di un oggetto celeste (asteroide o cometa). Questa ipotesi, ritenuta la più probabile, tuttavia non trovava le necessarie conferme scientifiche.
Si è dovuti aspettare fino al 1991, quando effettuando sofisticate misure di tipo magnetico e gravimetrico, venne rilevata una strana formazione geologica circolare nella penisola dello Yucatan (Messico), sepolta oltre un chilometro sotto la superficie del villaggio Chicxulub. Ulteriori studi stabilirono con grande certezza che la struttura era il residuo di un cratere da impatto la cui età è stimata in circa 65,9 milioni di anni. Il diametro del cratere era di circa 170 chilometri, compatibile con l’impatto di un oggetto di diametro compreso tra i 5 ed i 10 chilometri.
L’urto potrebbe aver liberato una energia di circa 190 milioni di megatoni mentre circa 50.000 chilometri cubici di polveri si sarebbero sollevate e diffuse nell’atmosfera rendendola opaca ai raggi solari e determinando sostanziali cambiamenti climatici. Le conseguenze le conosciamo: la fotosintesi delle piante sarebbe cessata e si sarebbe perso il primo anello della catena alimentare, andando a colpire prima gli animali erbivori e poi i carnivori tra i quali i dinosauri. In una condizione assimilabile al cosiddetto “inverno nucleare”, solo alcune piccole specie di animali onnivori riuscirono a sopravvivere nutrendosi con quello poco che trovavano.

TABELLA : Asteroidi rilevanti
Nome |
Diametro medio (km) |
Semiasse maggiore (U.A.) |
Eccentricità | Scoperta |
---|---|---|---|---|
2060 Chirone | 137 | 13.670 | 0.382 | 1977 |
5145 Folo | 185 | 20.431 | 0.573 | 1992 |
7066 Nesso | ? | 24.591 | 0.520 | 1993 |
8405 Asbolo | 66 | 17.958 | 0.619 | 1995 |
10199 Cariclo | 275 | 15.87 | 0.176 | 1997 |
433 Eros | 13x13x33 | 1.458 | 0.223 | 1898 |
433 Albert | 2.4 | 4.085 | 0.552 | 1911 |
887 Alinda | 24 | ? | 0.555 | 1918 |
1036 Ganimede | 31.7 | 4.091 | 0.537 | 1924 |
1221 Amor | 1.5 | 2.754 | 0.435 | 1932 |
1862 Apollo | 1.7 | 1.471 | 0.560 | 1932 |
1866 Sisifo | 8.5 | 1.894 | 0.539 | 1972 |
4179 Toutatis | 2.4 | 2.522 | 0.635 | 1989 |
25143 Itokawa | 5.35x2.94x2.09 | 1.324 | 0.280 | 1998 |
2062 Aten | 6 | 0.790 | 0.183 | 1976 |
99942 Apofi | 0.35 | 0.922 | 0.191 | 2004 |
TABELLA : Principali asteroidi multipli
Asteroide |
Dimensioni (km) |
Satellite |
Dimensioni (km) |
Distanza (km) |
Categoria |
---|---|---|---|---|---|
22 Calliope | 231.4x175.3x146.1 | (22) Linus | 38 | 1.065 | Fascia principale |
45 Eugenia | 214.6 |
(45) Petit-Prince S/2004 (45) 1 |
12.7 6 |
1.184 1.180 |
Fascia principale |
87 Silvia | 384x264x232 |
(87) Romolo (87) Remo |
18 7 |
1.356 706 |
Fascia principale |
90 Antiope | 110 | S/2000 (90) 1 | 110 | 170 | Fascia principale |
121 Hermione | 265x180x180 | (121) La Fayette | 18 | 794.7 | Fascia principale |
243 Ida | 59.8x25.4x18.6 | (243) Dactyl | 1.6x1.4x1.2 | 108 | Fascia principale |
617 Patroclo | 105 | (617) Menezio | 95 | 6100 | Asteroide Troiano |
854 Frostia | 15? | S/2004 (854) 1 | ? | 50 | Fascia principale |
1862 Apollo | 1.7 | S/2005 (1862) 1 | 0.08 | 3 | Asteroide Apollo |
3671 Dioniso | 1.5 | S/1997 (3671) 1 | 0.4 | 2.2 | Asteroide Near-Earth |
3749 Balam | 7 | S/2002 (3749) 1 | 1.5 | 310 | Fascia principale |
(26308) 1998 SM165 | 420? | S/2001 (26308) 1 | 170? | 11.310 | Oggetto Trans-Nettuniano |
(47171) 1999 TC36 | 590? | S/2001 (47171) 1 | 250? | 7.640 | Plutino |
(66391) 1999 KW4 | 1.2 | S/2001 (66391) 1 | 0.36 | 2.6 | Asteroide Near-Earth |
69230 Hermes | 0.4 | S/2003 (69230) 1 | 0.4 | 1 | Asteroide Apollo |
La tabella seguente riepiloga i NEA (Near Earth Asteroid) che potrebbero impattare la Terra nei prossimi 100 anni. Essi sono stati rilevati dal sistema "JPL Sentry" in base alle osservazioni disponibili eseguite fino a Luglio 2019.
Object Designation | Year Range | Potential Impacts | Impact Probability (cumulative) | Vinfinity (km/s) | H (mag) | Estimated Diameter (km) |
---|---|---|---|---|---|---|
(2007 FT3) | 2019-2116 | 165 | 1.5e-6 | 17,06 | 20 | 0,34 |
(2005 ED224) | 2023-2064 | 5 | 2.6e-6 | 24,96 | 24 | 0,054 |
(2012 QD8) | 2042-2105 | 4 | 6.5e-6 | 20,76 | 23,1 | 0,081 |
99942 Apophis (2004 MN4) | 2060-2105 | 12 | 8.9e-6 | 5,85 | 19,1 | 0,37 |
(2008 UB7) | 2044-2100 | 33 | 3.5e-5 | 18,51 | 23,9 | 0,058 |
(2008 EX5) | 2061-2090 | 16 | 4.7e-5 | 9,92 | 23,8 | 0,059 |
(2007 DX40) | 2030-2111 | 41 | 6.2e-5 | 15,53 | 24,6 | 0,04 |
(2005 QK76) | 2030-2107 | 9 | 6.8e-5 | 19,67 | 25,2 | 0,031 |
(1994 GK) | 2051-2067 | 5 | 6.9e-5 | 14,87 | 24,2 | 0,048 |
(2008 JL3) | 2024-2116 | 28 | 9.8e-5 | 8,41 | 25,3 | 0,029 |
(2006 QV89) | 2019-2117 | 17 | 1.2e-4 | 5,16 | 25,2 | 0,031 |
29075 (1950 DA) | 2880-2880 | 1 | 1.2e-4 | 14,10 | 17,6 | 1,3 |
(2000 SB45) | 2074-2113 | 101 | 1.6e-4 | 7,53 | 24,3 | 0,046 |
(2009 JF1) | 2022-2022 | 1 | 2.6e-4 | 23,92 | 27,1 | 0,013 |
101955 Bennu (1999 RQ36) | 2175-2199 | 78 | 3.7e-4 | 5,99 | 20,2 | 0,49 |
(2013 VW13) | 2071-2084 | 9 | 4.3e-4 | 16,35 | 26,2 | 0,019 |
(2019 DS1) | 2082-2108 | 5 | 1.4e-3 | 10,48 | 25,6 | 0,025 |
410777 (2009 FD) | 2185-2198 | 7 | 1.6e-3 | 15,87 | 22,1 | 0,16 |
(2017 US) | 2085-2113 | 16 | 1.6e-3 | 4,54 | 26 | 0,022 |
(2000 SG344) | 2069-2113 | 101 | 2.6e-3 | 1,36 | 24,8 | 0,037 |
(2018 VP1) | 2020-2025 | 3 | 4.1e-3 | 9,53 | 30,9 | 0,002 |
(2010 RF12) | 2095-2117 | 73 | 5.3e-2 | 5,10 | 28,4 | 0,007 |